Trattamenti Laser per patologie ortopediche
Terapie laser come la Hilterterapia sono particolarmente indicate per il trattamento all'apparato osteo-muscolo-tendineo.
Grazie a uno specifico impulso laser brevettato, la Hilterterapia è in grado di raggiungere una potenza elevata, pari a 1-3 kW, con un'intensità di 15.000 W/cm2 non raggiungibile da altre tecnologie.
Per ottenere dei trattamenti curativi, l'energia laser deve infatti essere fornita in modo elevato, per avere efficacia anche sulle lesioni croniche profonde con una positiva risposta biologica.
L'alta intensità del laser e l'elevato impatto energetico dell'impulso Hilt, oltre ad avere un effetto analgesico, anti-infiammatorio e antiedemigeno, favorisce i processi di riparazione e rigenerazione dei tessuti.
Hilterterapia per il dolore e la mobilità articolare
HIRO 3.0: dispositivo per Hilterapia® è il più avanzato sistema per laserterapia a sorgente Neodimio-YAG (lunghezza d’onda 1064 nm) approvato dall' FDA Americano. Grazie allo specifico impulso brevettato, HIRO 3.0 raggiunge picchi di potenza elevatissimi (3kW) con una sorgente Nd: YAG iperpulsata.
L’alta intensità ottenuta (fino a 15.000 W/cm2), a oggi non raggiungibile da altre tecnologie laser, unita all’elevato impatto energetico, consente di curare patologie, anche se situate profondamente, inoltre l'impulso HiLT è l’unico che consente di raggiungere le cartilagini delle grandi articolazioni, riparando i danni della degenerazione artrosica.
Patologie acute
- Tendinopatie (tendiniti inserzionali e calcifiche, Tenosinoviti, tendinosi, lesioni parziali)
- Lesioni muscolari
- Traumi distorsivi ed edemi post-traumatici
- Sinoviti e borsiti
- Rachialgie e lombalgie
- Osteocondrite disseccante
- Lesioni osteocondrali e edemi della spongiosa da trauma
- Sindrome fibromialgica
Patologie degenerative
- Osteoartrosi e Condropatie degenerative
I nostri laser a infrarossi: a puntamento fisso e a scansione
BREVE STORIA DEI LASER
PER comprendere perché L’ HILT-TERAPIA è la migliore tecnologia, occorre una: BREVE STORIA DEI LASER - Premesso che ogni sorgente laser si caratterizza per una sua lunghezza d’onda, in fisioterapia a partire dagli anni 80 sono stati utilizzati i laser a diodi di lunghezza d’onda 650-980 nm. A tali valori si ha interazione con i cromofori Melanina ed Emoglobina (difatti le sorgenti più potenti sono utilizzate per l’epilazione e i capillari) ma la sorgente diodica per la sua bassa potenza non raggiunge i cromofori. Tali laser pur efficaci e ancora ampiamente usati hanno il loro limite nella bassa capacità di penetrazione, la ricerca per utilizzare maggior potenza ha sperimentato lunghezze d’onda diverse dove non ci fosse interazione con i cromofori, prima ha usato il laser CO2 defocalizzato, ormai in disuso dai primi anni 90, poi ha scoperto che la Lunghezza d’onda 1064nm generata da sorgente ND (Neodimio)-YAG è quella che consente di utilizzare potenze elevate, perché sopra i 980nm è assente l’interazione con i cromofori e non è ancora eccitata l’acqua.
L'aspetto negativo dei laser Nd-yag è che l’emissione continua genera calore che può danneggiare il tessuto, per ovviare a questo problema il raggio è emesso a intermittenza (emissione frequenzata); l'emissione frequenzata nel laser HILt é stata vantaggiosamente sostituita dalla modalità pulsata. La caratteristica del brevetto Hilt è che la radiazione laser RAGGIUNGE PICCHI ELEVATISSIMI PER UN TEMPO BREVISSIMO questo consente impulsi brevissimi ma con picchi di potenza elevatissimi, in pratica mille volte più potente rispetto ai più economici laser ND-Yag di prima generazione.
Emissione Frequenzata
Emissione Pulsata
Questa caratteristica oltre ad avere maggior effetto analgesico dei normali sistemi ND-YAG (l’HILT è USATO NELLA Moto GP per rimandare in pista i motociclisti infortunati) nella versione HIRO 3 consente di fare UN RINGIOVANIMENTO DELLA CARTILAGINE (PARAGONABILE AD UN REFURFASING DEL VISO) NEGLI STADI INIAZIALI-MEDI DELLA DEGENERAZIONE ARTROSICA, Come ci confermano gli studi istologici su cartilagine animale e quelli sierologici che hanno evidenziato, in soggetti trattati con opportuno manipolo HILT (JTD), la diminuzione dei markers infiammatori nel liquido sinoviale tipo IL-1β e IL-6 e l’incremento di fattori di crescita tipo ILGF-1 e TGF-β.